venerdì 7 gennaio 2011

Il cloud sarà veramente il futuro?

L'entusiasmo che si stà diffondendo intorno all'argomento Cloud computing può essere fondato. Google vuole con Chrome OS un sistema operativo completamente innovativo, e online. Niente più risorse scollegate dalla rete. Anche Microsoft stà evolvendo alcuni
servizi utilizzando Internet (Microsoft Office ad esempio). Molti altri produttori stanno offrendo spazio in GB completamente online (Box.net, Dropbox,etc.).
Ma quanto converrà tutto questo? Intanto questo estremizzare i servizi online obbligheranno gli utenti a disporre di connessioni online permanenti (e in Italia sappiamo quanto sia opprimente il digital divide), e chi non potrà permetterselo? Semplice: ne rimarrà fuori.
Un mio ragionamento poi si è spostato sull'impatto ecologico del clouding. Io penso che la rivoluzione in atto porterà ad un aumento sempre più costante di energia elettrica. Il dover gestire milioni di connessioni di dati,e di applicazioni residenti sui server dei grandi produttori di servizi, implicherà un massiccio uso di server in load balancing. Immaginate Google, che già ha server farm giganteschi per la sola ricerca, pensiamo a cosa dovrà investire per rendere funzionante il futuro sistema operativo Chrome Os?
I nostri computer è vero, saranno senza hard disk, non dovranno elaborare applicazioni, tutto sarà gestito in remoto, e i nostri computer saranno banali terminali. Ma il consumo energetico delle server farm saranno ben maggiori che l'equivalente accendere e spegnere i pc quando ci servono.I fornitori di clouding saranno 24hr al giorno funzionanti.In più la libertà di scegliere, cosa installare, cosa disinstallare, usare i nostri computer offline, o online, ci saranno in futuro preclusi.

1 commento:

Unknown ha detto...

Sicuramente sarà il futuro, se non per tutto, almeno per molte applicazioni. Ma dire quale futuro è difficile. Può essere nei prossimi tre anni oppure nei prossimi tre decenni.

In realtà oggi credo che meno del 2% delle terre emerse abbiano una copertura internet che permetta il "cloud".

E non credo che questa tecnologia sia applicabile con gli attuali mezzi di trasmissione.

Prima occorre trovare il sistema di trasmettere il segnale in modo efficace sul 100% delle terre emerse e che venga garantita la copertura delle principali rotte di navigazione marittima e aerea. Solo all'ora si potrà pensare di passare in modo definitivo all'elaborazione in rete "cloud".

Credo che l'unico modo per fare ciò sia l'uso di una massiccia rete di satelliti a bassa quota, quella compresa tra gli 80 e 120 km di altezza, con l'uso di frequenze di trasmissione molto elevate, per garantire l'enorme flusso di dati.

Per questa serie di difficoltà ho iniziato il commento parlano di anni e decenni. Ma pur con un pensiero negativo relativamente ai tempi di realizzazione, sono convinto che sarà il futuro.

Ovviamente, data la mia età, sarà un futuro che non potrò condividere, e me ne dispiace.